Arsenico nell’acqua nella Provincia di Roma

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Nel Lazio è ormai noto che ci sia un’emergenza arsenico. L’Unione Europea ha infatti stabilito che i limiti massimi consentiti per la presenza di questo metallo nelle acque distribuite alla popolazione non superi i 10 microgrammi per litro. In Italia la direttiva europea è stata recepita dal DLgs 31/2001 e successive modifiche, andando di fatto ad abbassare i livelli consentiti di arsenico e fluoruro nelle acque destinate al consumo umano. Le deroghe concesse scadevano il 31 dicembre e nei Comuni dove non sono stati ancora intrapresi lavori correttivi è stato necessario inviare un avviso alla cittadinanza contenente diversi divieti per l’uso dell’acqua corrente.

L’arsenico è riconosciuto anche dall’OMS come dannoso per la salute umana, in quanto è stato provato che la sua assunzione provoca tumori e problemi cardiovascolari, oltre che eczemi alla pelle e altre patologie.

L’arsenico è presente nell’acqua della Provincia di Roma in 18 Comuni: Anguillara Sabazia, Anzio, Ardea, Bracciano, Campagnano di Roma, Civitavecchia, Formello, Genzano di Roma, Lanuvio, Lariano, Magliano Romano, Mazzano Romano, Nettuno, Sacrofano, Santa Marinella, Tolfa, Trevignano, Velletri.

Le amministrazioni hanno intimato ai propri cittadini di non utilizzare l’acqua corrente per bere, cucinare, lavarsi i denti, ricostituire o reidratare alimenti, preparare caffè o the. Viene consentito l’uso dell’acqua del rubinetto solo per l’igiene della casa, la pulizia degli indumenti e l’igiene personale, limitatamente a tutte quelle operazioni che non presuppongono il contatto con il cavo orale.

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