Sicurezza sul lavoro nei saluni di parrucchieri

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I saloni per parrucchieri sono sottoposti, come ogni altro luogo di lavoro, alla normativa per la salute e la sicurezza sul lavoro. Per questo settore si deve fare particolare attenzione ad alcuni aspetti del lavoro che possono rappresentare un rischio per i lavoratori. I saloni di parrucchieri e acconciatori saranno pertanto sottoposti alle norme generali riguardanti:

  • La valutazione dei rischi obbligatoria;
  • La compilazione del Documento di valutazione dei Rischi,
  • la formazione del personale;
  • l’individuazione e la formazione di addetti al primo soccorso e antincendio;
  • la sorveglianza sanitaria.

Oltre a queste dovranno seguire quelle che sono le indicazioni di numerosi documenti pubblicati dall’INAIL e da altri enti che indicano procedure e buone pratiche.

Cosa possiamo fare per te

PMI Servizi mette a disposizione dei propri clienti un team di esperti professionisti nel settore della sicurezza sul lavoro.

Puoi richiederci una consulenza completa per effettuare la valutazione dei rischi, per offrirti indicazioni circa le procedure che devi rispettare nella tua azienda e per la somministrazione dei corsi di formazioni obbligatori per te e i tuoi dipendenti.

Contattaci tramite il numero verde o attraverso il form di contatto per ricevere informazioni o per un preventivo gratuito e senza impegno.

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Rischio chimico per i parrucchieri

Il principale rischio a cui è sottoposto chi lavora in un salone per parrucchieri è il rischio chimico, legato alle sostanze, quali tinte e shampoo, che possono provocare irritazioni cutanee e respiratorie. A questo proposito l’INAIL ha pubblicato un opuscolo informativo (qui) specifico che indica quali sono le principali patologie, le modalità di prevenzione, i requisiti degli ambienti di lavoro e gli obblighi del datore di lavoro.

Nel caso in cui dalla valutazione del rischio emerga l’obbligo della sorveglianza sanitaria, deve essere effettuata dal medico competente sia in via preventiva che periodicamente. Preventiva per valutare l’assenza di controindicazioni al lavoro, periodica per controllare la salute del lavorato per confermare (o meno) l’idoneità al lavoro.

Igiene nei saloni per parrucchieri

Altro aspetto che può comportare rischi per gli operatori del settore è quello legato all’igiene: dei locali, degli strumenti e della persona. A questo proposito il CNA di Chieti in collaborazione con INAIL ha pubblicato un Manuale di Buone Prassi Igieniche dedicato a parrucchieri, acconciatori ed estetisti (qui). Il documento analizza:

  • Le norme igieniche generali
  • Le principali malattie legate alla mancanza di igiene
  • Le malattia da sensibilizzazione
  • Le procedure igieniche durante le singole attività (lavaggio capelli, rasatura, depilazione, massaggio, manicure…)

In più suggerisce 8 regole per l’estetista professionale:

  1. Pulire regolarmente e accuratamente l’ambiente di lavoro
  2. Cambiare la biancheria ad ogni cliente
  3. Indossare i guanti protettivi quando i trattamenti lo esigono
  4. Indossare abiti di lavoro idonei, puliti ed ordinati
  5. Lavarsi le mani sistematicamente prima e dopo ogni trattamento
  6. Pulire, disinfettare o sterilizzare accuratamente gli strumenti di lavoro dopo ogni cliente
  7. Rispettare la privacy di ogni cliente
  8. Essere  gentile e sensibile alle esigenze del cliente

Rischio biomeccanico per parrucchieri

Tra gli altri, anche il rischio di sovraccarico biomeccanico e in particolare le sollecitazioni all’apparato muscolo-scheletrico, sono riscontrabili per parrucchieri e acconciatori. A questo proposito la Regione Lombardia ha approvato il Decreto Sanità n. 3958 del 22/04/2009 contenente le “Linee guida prevenzione patologie muscolo scheletriche”. Nel decreto vengono affrontati:

  • Linee guida regionali per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche;
  • Sintomi, epidemiologia e patogenesi legate all’attività lavorativa;
  • Checklist OCRA per mappare il rischio da sovraccarico biomeccanico;
  • Aspetti clinici della patologia da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori;
  • Studi clinici in popolazioni lavorative;
  • Giudizio di idoneità in caso di patologie muscoloscheletriche;
  • Adeguata progettazione dei luoghi di lavoro per contenere il rischio di posture incongrue.