Valutazione rischio amianto

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L’amianto (o absesto) è una sostanza che può trovarsi in fibre nelle costruzioni, in quanto un tempo tale materiale era ampiamente impiegato. Grazie a numerosi studi è emerso che l’amianto è una sostanza altamente cancerogena ed è quindi diventato obbligatorio, dal 1992, valutarne la presenza. Il problema è infatti la condizione in cui si trova l’amianto, se si sfalda e sussiste quindi il rischio che le fibre si disperdano nell’aria, è necessario procedere con il suo smaltimento. Con la stessa legge è inoltre stata vietata la produzione di prodotti a base di amianto.

Nei luoghi di lavoro in cui è stata rilevata la presenza di amianto o dove questo potrebbe essere presente, ad esempio nei cantieri durante le ristrutturazioni, è obbligatorio inserire nella valutazione dei rischi anche le indicazioni riguardanti tale materiale.

Consulenza valutazione rischi

PMI Servizi dispone di un laboratorio accreditato e di un team di esperti che potranno offrire una consulenza professionale per la valutazione del rischio amianto.

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    L’analisi ambientale per valutare il rischio amianto

    Per una corretta valutazione del rischio amianto è necessario procedere ad un’analisi ambientale. Tale analisi deve individuare il livello di concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse applicando anche specifiche procedure come il calcolo del Indice Versar . Questo calcolo stabilisce il grado di probabilità che l’amianto presente possa degradare o deteriorarsi durante le normali attività lavorative.

    Secondo la normativa italiana il limite di esposizione professionale all’amianto è pari a 100 ff/l (fibre per litro) medie su 8 ore per tutte le tipologie di fibre.

    Nel corso della valutazione del rischio amianto occorre tenere in considerazione quattro indici:

    • Tipologia dei materiali, poiché quelli per natura più friabili hanno più probabilità di rilasciare fibre nell’aria.
    • Stato di degrado, poiché quelli più deteriorati rilasciano più facilmente fibre.
    • Facilità di accesso, i materiali più difficilmente accessibili sono anche quelli che provocano meno rischi.
    • Possibilità di manipolazione, i materiali raggiungibili e che potrebbero essere toccati o manipolati, anche inavvertitamemnte, sono quelli da cui più facilmente si disperderanno le fibre.

    Una volta ottenuti tali dati il datore di lavoro e il Medico Competente devono individuare le misure da adottare per ridurre o eliminare tale rischio. Solitamente si procede con campionamenti e sorveglianza sanitaria periodica. I risultati devono essere riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi e qualora il rischio aumenti nel tempo è necessario comunicare i risultati dei test alla ASL di competenza.

     

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